giovedì 29 aprile 2010

Il prato

E come seta tra le dita
sciogli nascosti mieli
all'alito dei venti
pratoline,
felicemente disfatte
nel rosso dei papaveri:
infinite.
Una ad una le sento.
Per sempre.
Ed una ad una...
una ad una...
le conto.

Tatto che si infigura
...magia
imprevisto profumo
nell'ombra della cute:
intenso nella sua fragilità.
Ogni confine, ora
semplicemente invade
in una lotta, impervia
ecco!!!

MI HAI SALVATO DAL NIENTE

Parlo con il profumo:
saprò mai scrivere e ricordare?
Non per me...a che serve?
come diventi suono
e gusto e tatto
come nasce con te, ancora
all'infinito, ancora
per sempre, ancora un'altra volta
e poi e poi
quello che la sorte ci ha dato?

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